Si è concluso ieri con l’assegnazione di un premio ad alcuni Comuni e realtà associative e con l’appuntamento all’ultimo week end di marzo 2026, il primo 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢, che si è svolto in questi giorni ad Assisi con oltre 250 partecipanti da tutta Italia.
L’evento – nato per promuovere nuove forme di collaborazione fra cittadini ed enti locali, favorendo lo sviluppo di una convivenza più solidale – è stato organizzato da Comune di Assisi, Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà.
Per tre giorni, dal 27 al 29 marzo 2025, sindaci, assessori, ricercatori, amministratori pubblici, sociologi, cittadini attivi, specialisti di partecipazione pubblica, si sono confrontati su temi di grande attualità, con Assisi che si è proposta come laboratorio e punto di riferimento sul tema dell’amministrazione condivisa, nuovo modello culturale, politico e amministrativo per dare risposte più efficaci ai bisogni della comunità.
“Grazie a diversi patti di collaborazione con associazioni e privati – ha sottolineato Veronica Cavallucci, assessore alla cultura di Assisi – siamo riusciti a trovare soluzioni a problemi che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti. Il ruolo della PA è fondamentale per intercettare i bisogni e capire dove applicare l’amministrazione condivisa, come risposta innovativa. Queste forme di gestione dei beni comuni vanno promosse, anche attraverso un’adeguata formazione all’interno degli enti locali”.
𝐀𝐥 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐨 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐞 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢 𝐝𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐝 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐑𝐨𝐦𝐚, 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨, 𝐓𝐨𝐫𝐢𝐧𝐨, 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚, 𝐌𝐨𝐝𝐞𝐧𝐚, 𝐂𝐮𝐧𝐞𝐨, 𝐏𝐚𝐫𝐦𝐚, 𝐏𝐚𝐯𝐢𝐚, 𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐒𝐜𝐢𝐚𝐜𝐜𝐚, 𝐏𝐞𝐫𝐮𝐠𝐢𝐚, 𝐅𝐨𝐥𝐢𝐠𝐧𝐨, 𝐒𝐩𝐨𝐥𝐞𝐭𝐨, 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐍𝐚𝐫𝐚𝐠𝐮𝐬 (𝐒𝐚𝐫𝐝𝐞𝐠𝐧𝐚) 𝐜𝐨𝐧 𝟖𝟎𝟎 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐑𝐨𝐬𝐞𝐭𝐨 𝐂𝐚𝐩𝐨 𝐒𝐩𝐮𝐥𝐢𝐜𝐨 (𝐂𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐢𝐚) 𝐜𝐨𝐧 𝟏.𝟖𝟎𝟎 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐅𝐨𝐧𝐭𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 (𝐀𝐛𝐫𝐮𝐳𝐳𝐨) 𝐜𝐨𝐧 𝟐𝟖𝟎. 𝐃𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐝’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢.
In generale, il 39% degli aderenti si è iscritto all’iniziativa come appartenente alla pubblica amministrazione, il 28% ad associazioni e terzo settore, il 14% come cittadino attivo, il 13% come legato ai settori università e scuola, il resto ad altre categorie. Il quadro emerso dal confronto racconta un Paese che avverte la necessità di ampliare la rete fra istituzioni, enti locali, associazionismo, terzo settore, privato sociale e cittadinanza per dare risposte più efficaci ai bisogni delle persone, dei territori e delle comunità.
L’evento si è concluso con l’assegnazione del premio “Patti per collaborare 2025”, istituito per l’occasione e finalizzato a valorizzazione e divulgazione di buone pratiche di amministrazione condivisa. Per la sezione “Patti”, è stato premiato il comune di Sciacca in Sicilia con la “Casa del Volontariato”, che ha utilizzato un bene confiscato alla mafia per attività a servizio della comunità, con numerose associazioni coinvolte. Menzioni speciali per i Patti di collaborazione delle città di Prato e Pavia. Per la sezione “Enti locali”, riconoscimento al comune di Rosignano Marittimo in Toscana per la gestione condivisa di un centro dedicato ai bisogni degli anziani. Menzione speciale per il comune di Trento. Per la sezione “Idee”, premiato il comune di Marsciano per il progetto “Patti per Fersinone”, che punta a cura e gestione condivisa di aree verdi e boschive del territorio, insieme al Fondo forestale italiano e ad altre realtà associative. Menzione speciale per la città di Settimo Torinese.
Valter Stoppini, sindaco facente funzioni di Assisi, in un messaggio di ringraziamento inviato ai partecipanti del festival per la chiusura dei lavori, ha sottolineato come “in questi giorni abbiamo imparato che il futuro delle nostre città si costruisce tutti insieme, che la condivisione è cura e che la cura è un atto dal profondo valore politico, che si alimenta attraverso la fiducia e ha bisogno dell’impegno, della passione, delle capacità di ogni persona e dell’intera comunità”.
Visto il successo registrato, gli organizzatori hanno annunciato che la seconda edizione del “Festival dell’Amministrazione condivisa dei beni comuni” si terrà ad Assisi dal 26 al 28 marzo 2026, con nuovi temi e prospettive a partire dagli spunti emersi nel confronto di questi giorni.